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Книги издательства «Sodip»
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Una grande azienda, la Manuelli, che sostiene l'economia del Paese e dà lavoro a migliaia di operai. Il suo presidente, vecchio padre della rinascita industriale italiana. Il figlio di lui, inetto e velleitario. Il direttore del personale, abile e cinico. E il direttore generale, il solo a non mostrare cedimenti: Mauro De Blasi. Su questa realtà si allunga l'ombra della crisi: e allora bisogna tagliare e cassintegrare, trattare con ministri e sottosegretari, fronteggiare sindacalisti e occupazioni. Ma la Manuelli tiene botta, anzi, fiuta l'affare: si tratta dell'azienda Birolli, il cui proprietario è assillato dai creditori e pronto a svendere tutto pur di salvarsi. Un solo bene nemmeno il curatore fallimentare potrebbe togliergli: la nipote Licia, superbo esemplare di femmina determinata, intelligente e sensuale. Ancora una volta Mauro De Blasi si dimostra più furbo di tutti anche se c'è qualcosa, uno strano fenomeno, che inizia a manifestarsi con inquietante frequenza nelle sue giornate: l'intermittenza. Un thriller finanziario spietato, un dramma che ha il passo implacabile che Camilleri ci ha già mostrato in Un sabato, con gli amici, quando i suoi personaggi appaiono scolpiti con scabra efficacia, quasi con crudeltà, rastremati attorno alle pure motivazioni del loro agire: l'odio, il desiderio, la vendetta, il potere. |
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I suoi primi tredici anni Immacolata, per tutti Imma, li ha vissuti dove è nata, in un paese del profondo Sud, non lontano da Napoli, dove la legge è quella dettata dal boss locale e le donne sono costrette a chinare il capo di fronte al volere — o al rifiuto — dei loro uomini. Già segnata da un grande dolore durante l'infanzia e testimone, non vista, di un terribile delitto, Imma cresce cercando di dominare la propria indole selvatica e indipendente: ma quando, in seguito a un suo gesto di coraggiosa ribellione, la famiglia decide di mandarla al Nord, nascondendola a casa di una zia che lei quasi non conosce, Imma si trova all'improvviso a fare i conti con se stessa. Le lunghe ore solitarie tra le mura dell'appartamento della zia scaduta diventano per Imma la sfida più grande. Ferma dietro la finestra che è il suo solo contatto col mondo, aspetta la magica ora di pietra, in cui per la strada non passa nessuno, le foglie degli alberi sono immobili e nessuna scia solca il cielo. Ma la vita reale non si ferma mai, e solo violando la prigione che le è stata imposta Imma potrà conoscere il giovane venditore di libri usati che le offrirà la più meravigliosa delle evasioni: seguendo con trepidazione le vicende di Anna Frank, quelle di Michele Amitrano — protagonista di Io non ho paura — o di Oliver Twist, Imma supererà la nostalgia delle sue campagne assolate e assassine e troverà ancora una volta il coraggio per uno slancio di libertà. |
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Due racconti esemplari in cui l'autore, fedele ai suoi temi più cari, con sguardo acuto e fermo scruta il nostro presente e lo fotografa, lo mette a nudo sulla pagina in uno stile terso e pulito, perfetto. Napoli e la sua gente, il presente e il passato di una città e di un'intera nazione affamate di speranza e di futuro. Ermanno Rea torna con La comunista sui suoi passi, torna a Mistero napoletano, ma il personaggio che ci presenta non è più, come in quel vecchio romanzo, una donna in carne e ossa, bensì il suo fantasma, una creatura evanescente anche se, a momenti, terribilmente reale, capace di parlare, sorridere, piangere, come quando era viva e colmava ogni possibile vuoto con la sua incontenibile esuberanza. Anche adesso, benché fantasma, Francesca riempie di sé la scena del racconto, svelando pian piano la ragione del suo ritorno a Napoli. Anche L'occhio del Vesuvio è una storia che ha, a sua volta, i colori e lo spessore dell'allucinazione. La trama è lineare, benché sovrastata dalla presenza minacciosa del Vesuvio, trasformato esso stesso in attore, personaggio neppure troppo secondario della vicenda. Distruggerà Napoli? La domanda è ripetutamente evocata, soprattutto dal co-protagonista del racconto, il grecista Lucio Ammenda, insaziabile e disordinato collezionista di libri, parte dei quali dedicati proprio al formidabil-monte e ai suoi misteri. |
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406 a.C. Dopo un lungo assedio Akragas si arrende ai Cartaginesi. La città viene distrutta. 1909. La scoperta in un campo di una piccola moneta d'oro, unica al mondo, preziosissima. Per l'emozione il dottor Stefano Gibilaro, medico condotto di Vigata, cade da cavallo. Comincia così una storia che si dipana con risvolti inaspettati, tragici ed esilaranti, tra le campagne di Vigata e la Messina distrutta dal terremoto, fino all'imprevedibile conclusione. |
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Vigàta, 21 marzo 1890: durante la sacra rappresentazione del Venerdì Santo il ragioniere Antonio Patò, direttore della locale sede della Banca di Trinacria, funzionario irreprensibile, marito integerrimo e padre amoroso, oltre che apprezzato Giuda nella predetta rappresentazione, scompare nel nulla. Dove è andato? È morto o si è nascosto? La Delegazione di Pubblica Sicurezza e la Stazione dei Carabinieri sono allertate, i giornali sono in fermento: bisogna far luce nel mistero prima che lo scandalo si estenda dall'isola a tutto il Regno. Può essere successo di tutto: forse un pazzo omicida ossessionato da smanie religiose? Una perdita di memoria? Una fuga? L'ombra della mafia? 0, come qualcuno suggerisce, il ragioniere è stato inghiottito da una frattura nel continuum spazio-temporale? |
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Nato nell’immobilità pigra di un piccolo paesino dell’Inghilterra, nel breve intervallo della pace precaria tra i due conflitti mondiali, Green Talbot sa che per rendere la sua esistenza degna di quel nome deve andare incontro al mondo. E nel suo avventuroso viaggio che attraverserà l’Occidente, ma anche il tempo del secolo breve — dall’America della Grande Depressione all’Europa del dopoguerra, della ricostruzione e del boom economico — Green Talbot diventerà lo specchio degli uomini e dei luoghi che incontrerà, raccogliendone la vita, i sentimenti e il loro significato. |
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Elena non è soddisfatta della sua vita. Il suo matrimonio si trascina stancamente, senza passione né curiosità. Suo marito è diventato ormai come un fratello: Non viviamo insieme, insieme ammazziamo il tempo. Abbiamo stupidamente pensato che due infelicità unite potessero dar vita a una felicità. Ha sempre deciso in anticipo come doveva essere la sua vita: la scuola da fare, l'università, l'uomo da sposare... perfino il colore del divano. È diventata moglie prima di diventare donna. Finché un giorno sente che qualcosa inizia a scricchiolare. La passione e il desiderio si affacciano nella sua quotidianità, costringendola a mettersi in discussione. Elena si rende conto che un altro modo di vivere è possibile. Forse lei si merita di più, forse anche lei si merita la felicità. Basta solo trovare il coraggio di provare, di buttarsi, magari di sbagliare. Per anni ho aspettato che la mia vita cambiasse, invece ora so che era lei ad aspettare che cambiassi io. Un libro sincero e intenso, capace di affrontare i sentimenti senza trucchi o giri di parole, e di portarci faccia a faccia con le nostre emozioni più vere. |
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Leielui è una storia d'amore. Si svolge tutta nel corso di un'estate caldissima, tra Milano, la costa della Liguria, il sud della Francia e Vancouver, in Canada. Lei è Clare Moletto, un'americana che vive in Italia da diversi anni e lavora al call center di una grande compagnia di assicurazioni. Lui è Daniel Deserti, autore del bestseller internazionale Lo sguardo della lepre e di altri romanzi di minore successo. In un giorno di pioggia torrenziale, lui, ubriaco e in piena crisi creativa, con la sua macchina va addosso alla macchina in cui lei viaggia con il suo fidanzato. Da questo evento potenzialmente catastrofico, nasce un rapporto che passa dall'ostilità alla diffidenza alla curiosità, all'attrazione incontrollabile. Volevo raccontare le ragioni, i dubbi, le contraddizioni profonde che una donna e un uomo di oggi si trovano a fronteggiare quando gli capita di innamorarsi davvero. La scommessa era parlarne nel modo più onesto possibile, e dare ai due protagonisti, donna e uomo, lo stesso peso. Così a capitoli alterni la storia è raccontata dal punto di vista di lei e di lui: la prospettiva cambia, e cambiano le percezioni, i sentimenti in gioco, i pensieri, le domande senza risposta. Credo che per una lettrice o un lettore sia quasi inevitabile identificarsi in uno dei due personaggi, e che questo possa suscitare in certi casi una strana alternanza di partecipazione e rabbia. A me è successo, con lei e con lui. |
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Con le armi del grande narratore, Ermanno Rea conduce un'indagine in forma di diario sulle ragioni del suicidio di Francesca Spada, giornalista culturale de l'Unità e critico musicale. A ospitare la vicenda è una Napoli lacerata dalla guerra fredda. L'inchiesta è resa difficile dalla distanza temporale da eventi avvenuti oltre trent'anni prima, in un momento in cui le coscienze si confrontavano in modo ossessivo con la politica. Una stagione per certi versi drammatica in cui si intersecano le ragioni esistenziali dei protagonisti, il destino di una città come Napoli (il cui porto era controllato di fatto dagli americani), le incertezze di una generazione appena uscita dalla guerra, alle prese per di più con un Partito comunista ancora fortemente ancorato all'identità stalinista. A poco a poco, con un andamento concentrico, si fa luce sulla complessità dei fatti che spinge la giovane giornalista al suo atto estremo. Da storia privata quindi l'indagine si fa storia collettiva di un'intera classe politica, di una generazione, delle sue speranze e dei suoi valori. |
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Due giornate in campagna, in giugno e settembre, separate da oltre vent’anni. Al centro della vicenda un’antica casa di famiglia, la Cagnalupa, nella quale si consumano due brutali omicidi. Lo scenario è quello delle colline dell’Alta Langa piemontese, una terra dura, aspra, selvatica. Farinetti torna così ai suoi luoghi d’origine e al noir più misterioso, favorito dall’atmosfera di straniante sospensione in cui l’estate immerge boschi, sentieri e corsi d’acqua. Lo sguardo del narratore, con passo apparentemente torbido e in realtà implacabile, tesse una trama mozzafiato e riflette sui suoi temi preferiti: l’assenza, l’enigma che intreccia i rapporti umani, il rimpianto per la perduta innocenza. |
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Una mattina Gemma sale su un aereo, trascinandosi dietro un figlio di oggi, Pietro, un ragazzo di sedici anni. Destinazione Sarajevo, città-confine tra Occidente e Oriente, ferita da un passato ancora vicino. Ad attenderla all'aeroporto, Gojko, poeta bosniaco, amico, fratello, amore mancato, che ai tempi festosi delle Olimpiadi invernali del 1984 traghettò Gemma verso l'amore della sua vita, Diego, il fotografo di pozzanghere. Il romanzo racconta la storia di questo amore, una storia di ragazzi farneticanti che si rincontrano oggi invecchiati in un dopoguerra recente. Una storia d'amore appassionata, imperfetta come gli amori veri. Ma anche la storia di una maternità cercata, negata, risarcita. Il cammino misterioso di una nascita che fa piazza pulita della scienza, della biologia, e si addentra nella placenta preistorica di una guerra che mentre uccide procrea. L'avventura di Gemma e Diego è anche la storia di tutti noi, perché questo è un romanzo contemporaneo. Di pace e di guerra. La pace è l'aridità fumosa di un Occidente flaccido di egoismi, perso nella salamoia del benessere. La guerra è quella di una donna che ingaggia contro la natura una battaglia estrema e oltraggiosa. L'assedio di Sarajevo diventa l'assedio di ogni personaggio di questa vicenda di non eroi scaraventati dalla storia in un destino che sembra in attesa di loro come un tiratore scelto. Un romanzo-mondo, di forte impegno etico, spiazzante come un thriller, emblematico come una parabola. |
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