«Il protagonista di «Un amore» ha atteso troppo, senza saperlo: e rimasto nell'intimo un giovane, crede che il sentimento sia ancora capace di tutti i miracoli. Mentre lei, giovanissima d'anni, ha assorbito invece la cinica spregiudicatezza, la stanchezza morale di un'epoca. L'amore dell'uomo, un vero amore, e destinato cosi a smarrirsi nella menzogna, come in un labirinto. Ma anche dai meandri di questo amore assurdo si leva, limpido, il canto di Buzzati. La sua Milano e il ritratto della metropoli, e insieme il simbolo della babele d'ogni tempo, con i suoi inferni vecchi e nuovi, i suoi falansteri giganteschi, certe sue piazzette, certi suoi grovigli di vicoli, certi angoli segreti.»