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Книги издательства «Garzanti»
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I dizionari mini Garzanti. |
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«Un mito che eguaglia quello di Don Giovanni. Un avventuriero che in queste leggendarie «memorie» diviene il miglior romanziere di sé stesso, il più acuto e disincantato dei ritrattisti del settecento.» |
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Pasolini nasce a Bologna il 5 marzo 1922. Per tutta I'infanzia e I'adotescenza segue il padre, ufficiale di fanteria, nei suoi spostamenti, trasferendosi continuamente da una citta all'altra del Nord Italia. Nel 1912 a causa della guerra si rifugia nel paese materno, Casarsa in Friuli. |
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«L'arte straordinaria di questo romanzo — scrive Vincenzo Cerami nella sua prefazione — si nutre di un irriducibile conflitto che ha sede nelle categorie dello spirito. La vicenda narra del lungo viaggio di Pinocchio dal buio prenatale alia luce: la dolorosa catarsi che lo portera verso la cruda realta. Una sorta di epoche, di sospensione del giudizio, governa l'affettivita di Collodi per la sua creatura allegra e patetica. Di qui la poesia e la «durevolezza» di un personaggio il quale, grazie alia sua lotta contro l'impossibile, si fa metafora del passaggio dal principio di piacere al principio di realta».» |
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Il pittore Basil Hallward ha ritratto il giovane Dorian Gray, di eccezionale fascino. Questi, ossessionato dall'idea di invecchiare e perdere la sua avvenenza ottiene, grazie a un sortilegio, che ogni segno che il passare del tempo e i vizi potrebbero lasciare sul suo viso compaiano solo sul ritratto. Avido di piaceri e sregolatezze, si abbandona agli eccessi e ai delitti più sfrenati senza che nulla del suo splendore vada perduto. Il volto del ritratto si trasforma così nell'atto di accusa più spietato per Dorian che, al colmo della disperazione, lo squarcia con una pugnalata. Ma è lui a cadere morto. Le fattezze del ritratto tornano quelle del giovane puro di un tempo, mentre a terra giace un vecchio ripugnante. |
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«Lermontov compone il suo romanzo come un mosaico, attraverso il racconto di momenti o vicende illuminanti della vita del suo «eroe», riferiti da tre diverse figure di narratori: uno scrittore in viaggio, un capitano e il protagonista stesso. Le tre narrazioni sono inserite una dentro l'altra come in una matrjoska, e nel passaggio dall'una all'altra angolazione l'autore ci porta, con una sorta di zoom, a scrutare progressivamente sempre più da vicino, prima dall'esterno e poi dall'interno, fin nei suoi recessi più intimi, la personalità di «un eroe del nostro tempo». La raccolta contiene: Panorama di Mosca; Asik-Kerib; Fiaba turca; Il caucasiano; Stoss.» |
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«Accusato di essere un antiproletario al soldo dei «nuovi borghesi», e sottoposto a un fuoco concentrato di critiche e umiliazioni (erano gli anni cupi dello stalinismo), Bulgakov dedicò gli ultimi anni della sua vita alla stesura di questo grottesco, ferocemente satirico, metafisico, esilarante capolavoro. La riscoperta de «Il Maestro e Margherita» avvenne solo intorno al 1960, ma il successo, sia in Unione Sovietica sia in Occidente, fu immediato e sbalorditivo. Era nato uno dei miti letterari del nostro tempo. Introduzione di Giovanni Buttafava.» |
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«Alice è una bambina che, per seguire un coniglio bianco, cade in un pozzo profondissimo sul fondo del quale si aprono le porte di un mondo fantastico. Personaggi irreali e avventure incredibili le fanno trascorrere momenti felici fino all'immancabile risveglio. Il volume contiene, oltre alla più nota «Alice nel paese delle Meraviglie», anche il seguito delle avventure della bambina, intitolato «Attraverso lo specchio».» |
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«Al centro delle «Notti bianche», racconto pubblicato per la prima volta nel 1848, c'è un sognatore, un giovane che vive una vita tutta sua, avulsa dalla realtà, fatta di chimere, fantasticherie, impalpabili emozioni. Nelle calde notti senza tramonto di una Pietroburgo estiva e deserta, il timido e notturno protagonista, triste vittima della vita urbana, vagabonda senza meta per la città fra palazzi e canali, e sogna a occhi aperti. Proverà a inseguire l'amore: quello della bella e appassionata Nasten'ka, che però ama, desidera, attende un altro. Così, dopo quattro notti di esaltata eccitazione, l'ultimo mattino porta con sé un amaro risveglio: il disincanto di un addio. Introduzione di Fausto Malcovati.» |
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Ivan Il'ic ha una vita soddisfacente, una buona carriera, una vita familiare e sociale apparentemente appagante. Nel nuovo appartamento di Pietroburgo, città in cui si è trasferito dopo una promozione, cade da uno sgabello, sistemando una tenda, e prende un colpo al fianco. Il dolore provocato dalla caduta diventa, nei giorni, sempre più forte e tutte le cure si rivelano inutili. Il pensiero della morte gli fa riconoscere la falsità della sua vita, di chi lo circonda, dei suoi apparenti successi. L'unica persona che gli sa stare vicino è un giovane servo che lo assiste fino alla terribile agonia. Morente, capisce che così libererà, prima che se stesso, gli altri dalla sofferenza e con questo pensiero muore sereno. Introduzione di Serena Vitale. |
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«La prima cantica della «Commedia» è sempre stata letta e apprezzata per i grandi personaggi, gli incontri frontali, gli episodi drammatici, i sentimenti corposi che la attraversano e la interpretano. Anche se questi sono tratti più vistosi che distintivi del mondo infernale rispetto alle dimensioni degli altri due, sin dal suo primo apparire, la rappresentazione dantesca del male è stata visitata ed esaltata come una galleria storico-romanzesca di quadri firmati, antichi e recenti. Ed è nelle loro sculture e raffigurazioni che troveremo le ragioni di un successo d'impressionante continuità.» |
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«Nell'atmosfera immateriale del «Paradiso» si stemperano, tra visioni ineffabili ed estatici rapimenti, i gorghi tumultuosi della natura umana. E la cantica di Beatrice, ormai beatificata, guida amorosa e teneramente sollecita dei misteri di Dio. Ma è anche la cantica del riscatto del poeta: la sorte personale di Dante raggiunge finalmente la catarsi. A lui, vittima dell'ingiustizia e dei disordini degli uomini, spetta il compito di rivelare le verità divine e il futuro avvento di un mondo giusto. Le invettive, le polemiche, le dure condanne di uno spirito forte si placano nell'ardore profetico, nella consapevolezza di una pace meritata, di una missione compiuta, di una pienezza raggiunta.» |
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